Messaggi subliminali: il doppio volto della Disney

Ormai tutti sono a conoscenza dei presunti messaggi subliminali all’interno dei film Disney: messaggi incentrati su pornografia, eccessiva sessualizzazione della donna, razzismo e istigazione al suicidio. Com’è possibile che tutto questo sia presente all’interno di film per bambini?

Ma partiamo dall’inizio, cosa sono i messaggi subliminali? Il concetto fu ideato da Vicary nel 1957 in seguito ad un esperimento. Vicary riferì di aver utilizzato un particolare strumento, il tachistoscopio, per proiettare determinate immagini sovrapposte ai fotogrammi del film. Il tachistoscopio permetteva di ridurre la permanenza di queste immagini portandole ben al di sotto della soglia di percezione conscia; durante la proiezione agli spettatori vennero inconsciamente presentate le scritte “mangia pop-corn” e “bevi Coca-Cola”. Vicary riportò che le vendite di questi prodotti al botteghino del cinema dopo il film aumentarono rispettivamente del 58% e del 18%.

Queste immagini principalmente di carattere pubblicitario e quindi strettamente economico hanno dato inizio ad una vera e propria caccia al messaggio subliminale. E la Disney non è stata risparmiata.

Uno degli esempi più conosciuti riguarda Il Re Leone. Per essere precisi, nella scena in cui Simba adulto si accascia a terra sulla cima della rupe si alza della polvere che nell’aria forma la scritta “SEX”. Anche la locandina ufficiale del film non è risparmiata, sembrerebbe infatti che il muso del leone nasconda una donna in topless mostrata di schiena.

Altre scene che hanno fatto parlare più di altre sono: Chi ha incastrato Roger Rabbit, nel quale si nota che Jessica Rabbit sotto il vestito non indossa nessuna biancheria intima; nel manifesto pubblicitario della Sirenetta sembrerebbe esserci la raffigurazione di genitali maschili all’interno del castello; in Bianca e Bernie è presente. in alcuni fotogrammi, una donna nuda affacciata alla finestra; in Rapunzel, sempre nel manifesto ufficiale, i capelli di lei si aggrovigliano a quelli di Flynn formando la scritta sex.

Questi sono i principali, ma non gli unici, messaggi pornografici presenti all’interno dei film per bambini più visti e commentati al mondo. Ma quanto di tutto questo è vero?Testimonianze e documenti ufficiali dimostrano che queste affermazioni sono tutte false ed infondate. Se sono presenti dei messaggi nascosti non sono certamente voluti dagli sviluppatori e dai disegnatori Disney, ma sono per lo più o degli errori di distrazione o coincidenze dovute al caso.

L’animatore de Il re leone, Tom Sito, offre una spiegazione legittima per le accuse contro il suo film: la scritta non è SEX, ma SFX (special effects). Un easter eggs in omaggio all’importante contributo del dipartimento di effetti speciali per la realizzazione del film.

L’organo genitale maschile sul castello della Sirenetta è dovuto dalla fretta del disegnatore a causa dell’imminente data di scadenza e successivamente l’intera redazione ha approvato il disegno non accorgendosi di questa piccola somiglianza.

In Bianca e Bernie la presenza della donna a petto nudo è dovuta ad uno scherzo degli animatori Disney, ben consapevoli della presenza dell’immagine, e del fatto che essa sarebbe apparsa solamente per due frame e che nessuno se ne sarebbe accorto. Non appare nessun messaggio subliminale pornografico: l’immagine proviene direttamente, senza nessuna modifica, dalla rivista di Playboy e la bassa risoluzione altera i tratti riconoscibili del volto della donna.

In Chi ha incastrato Roger Rabbit il malinteso è causato dalla bassa risoluzione del film (data di rilascio 1988) e con l’edizione del 1994 si scoprì infatti che tra le pieghe della protagonista si intravede la biancheria intima color carne. Tutto questo fu reso possibile grazie all’alta qualità del video e alla funzione rallenty frame by frame che permise di analizzare nel dettaglio ogni singolo fotogramma.

C’è da aggiungere che lo stesso Vicary, dopo il rilascio dei risultati del suo esperimento, ammise in un’intervista che aveva alterato i risultati delle sue analisi per aiutare il fatturato della sua azienda, infatti nessun esperimento successivo diede come risultato numeri così elevati. Oggi si può affermare con certezza che la comunicazione subliminale nei termini in cui comunemente se ne parla non ha alcuna efficacia, sia per la pubblicità in generale, sia per i film Disney.

Nella grande maggioranza dei casi l’esistenza di questi messaggi è indimostrabile e quando pensiamo di trovarne uno è perché auto-convinciamo noi stessi del fatto che quell’immagine sia proprio lì.

In poche parole, crediamo solo a quello in cui vogliamo credere.

Marta Ceresoli

 

 

 

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