Ma tu, sei di Destra o di Sinistra?

“Ma tu, sei di Destra o di Sinistra?”

Domanda intrigante, a cui purtroppo non so rispondere. Che cos’è Destra? Cos’è Sinistra? Forse la Storia riuscirà a schiarirmi le idee.

Fase uno: l’Homo risorgimentalis

Conte Menabrea, Urbano Rattazzi, Camillo Benso di Cavour e Giuseppe Mazzini

I moti del 1848 costringono Carlo Alberto a concedere una costituzione al Regno di Sardegna: nasce un Parlamento, dove nascono a sua volta i concetti di Destra e Sinistra.

La Destra del 1848 è reazionaria, composta da nobili e preti contrari ad ogni forma di democrazia. I suoi massimi esponenti sono il Conte Menabrea, Thaon di Revel e La Tour: ricchi, nobili, clericali, assolutisti.

La Sinistra, invece, è rappresentata dai filo-mazziniani: democratici, sì, ma borghesi. Il loro rappresentante è Urbano Rattazzi, un borghesotto a quattrocchi con riporto, doppiopetto e farfallino: non proprio il rappresentante dell’avanti-popolo-alla-riscossa.

Al Centro, invece, c’è il “Terzo Polo” liberale di Cavour.

Fase due: l’Homo notabilis

Quintino Sella, Francesco Crispi e Giovanni Giolitti

Fin dal 1861, la Chiesa si scaglia contro lo Stato Italiano: dai pulpiti, i parroci intimano gli elettori (il 2% della popolazione) a non votare. E con la Breccia di Porta Pia del 20 settembre 1871, Pio IX emana il famoso No expedit: divieto assoluto per i cattolici di partecipare alla vita politica del Regno d’Italia.

E così, ecco che la Destra clericale e reazionaria scompare dal Parlamento. A prendere il suo posto, ora, ci sono i moderati post-Cavour, che da Centro diventano la nuova Destra. Anche Rattazzi e i suoi, ora, vengono considerati di Destra, mentre a Sinistra rimangono i garibaldini con relative compagnie cantanti e trasformiste. I due poli si alternano nel governo della Nazione: la Destra alza la pressione fiscale, e la Sinistra reprime nel sangue gli scioperi dei lavoratori.

Poi arriva Giolitti, uomo di Destra, che nel 1912 concede il suffragio universale maschile, cosa di Sinistra. Ed è così che cambiano ancora i giochi: nella cosiddetta Destra, ora, ci sta tutta la classe politica di prima, compresi i democratici di Sinistra, che va quindi a rappresentare la borghesia. A Sinistra, invece, sboccia il Partito Socialista che va a rappresentare le masse popolari.

Fase tre: l’Homo novus

Vittorio Emanuele III, Pietro Badoglio e Benito Mussolini

Passano gli anni. E passa anche una Guerra Mondiale, un Biennio Rosso e una Marcia su Roma. Ora non c’è né Destra, né Sinistra, ma un partito unico – tacciato a posteriori come di-Destra – nato dalla mente d’un socialista di Sinistra che prende il potere con il sostegno di tutti. Dei contadini, che vedono nel fascismo il loro riscatto sociale, ma anche dei proprietari terrieri che nelle bande dei Farinacci, dei Tamburini e degli Arpinati si sentono protetti dagli squadrismi bolscevichi. Anche gli operai vedono di buon occhio il fascismo, e così anche gl’industriali.

Il dualismo non è più tra Destra e Sinistra, ma piuttosto tra fascismo e antifascismo, tra un pro forte e ufficiale, e un contro debole e clandestino. E qui dentro c’è un po’ di tutto: comunisti, socialisti, repubblicani, liberali, monarchici delusi e cattolici. Tutti insieme… più o meno appassionatamente.

Fasi quattro e cinque: l’Homo repubblicanus e l’Homo partiticus

Foto uno: Alcide De’Gasperi, Luigi Einaudi, Pietro Nenni, Pio XII e Palmiro Togliatti

Foto due: Enrico Berlinguer, Giorgio Almirante, Ciriaco de Mita, Giovanni Leone, Bettino Craxi, Giulio Andreotti, Francesco Cossiga

Finisce la guerra: alle elezioni del 18 aprile 1948 si afferma una nuova Destra e una nuova Sinistra. A Destra, ora, ci sta quel poco che rimane dei liberali – sono così pochi che, si dice, ci-stanno-in-una-cabina-telefonica – qualche monarchico, e i cattolici che ritornano sulla scena politica con la Democrazia Cristiana.

Poi c’è un’altra Destra, o meglio, La-Destra: il Movimento Sociale Italiano. Al suo interno vivono i reduci della Repubblica di Salò che, guidati da Giorgio Almirante, vengono esclusi dal c.d. arco costituzionale. La loro esistenza, però, fa comodo un po’ a tutti… in modo particolare al Partito Comunista: quel circa 4% di voti del MSI, altrimenti, andrebbero ad ingrassare le file del vero nemico della Sinistra di allora, ovvero la Democrazia.

A Sinistra, infatti, ci sono i proconsoli dell’URSS che vogliono instaurare in Italia un regime dittatoriale in nome del popolo. Ma ecco che, in pochi anni, diverse sue parti si democratizzano: prima il PSDI con Saragat, e poi il PSI con Craxi, si trasferiscono da Sinistra verso il Centro. Collaborano con gli altri partiti democratici, formando con loro dei governi multigusti. Intanto l’inflazione galoppa. E non solo lei.

Fasi sei e sette: l’Homo procurator e l’Homo provvidentium

Foto uno: “pool di Mani Pulite” con Antonio Di Pietro, Gherardo Colombo, Francesco Saverio Borrelli

Foto due: Silvio Berlusconi, Umberto Bossi, Walter Veltroni con Achille Occhetto, Gianfranco Fini, Giuliano Amato, Rosy Bindi

Crolla il Muro di Berlino. Il Partito Comunista, con Achille Occhetto, diventa Partito Democratico della Sinistra, mentre il Movimento Sociale Italiano, con la svolta di Fiuggi, diventa Alleanza Nazionale con Gianfranco Fini. Occhetto e Fini, due becchini che devono seppellire due cadaveri: uno il recente ricordo sovietico, e l’altro il più remoto fantasma di Salò. Si parla di nuovo-corso per entrambi, e intanto si inizia a parlare di riforme costituzionali.

È in questi anni che maturano i presupposti per avviare una falsa rivoluzione: un caso di corruzione modestissimo sorto al Pio Albergo Trivulzio basta come casus belli per distruggere, ad uno ad uno, tutti i partiti di governo.

Ormai, in Parlamento, rimangono poche briciole: il PDS a Sinistra, l’MSI-AN a Destra, e nel mezzo un partitino del nord capitanato da un certo Umberto Bossi, che non è né di Destra, né di Sinistra. Si sa solo che ce-l’ha-duro. I brandelli della Democrazia Cristiana, invece, corrono con Martinazzoli e Segni, che in TV si fanno rappresentare da Rosy Bindi.

Ma ecco che, nel 1994, arriva Sua Emittenza Silvio Berlusconi, che nel giro di pochi mesi vince le elezioni e va al governo fondando Forza Italia, partito di una riformata coalizione di Centro-Destra: al nord alleato con un partito regionalista-secessionista, al sud con un partito nazionalista-unitario. E con lui vanno pure gli ex socialisti di Sinistra, tipo Giuliano Ferrara e i figli di Craxi. Un pasticcio: il governo dura pochi mesi.

Fase otto: l’Homo bipolarius

Lamberto Dini con Romano Prodi e Massimo D’Alema, Silvio Berlusconi

Ora la Destra – o meglio, il centro-destra – si rifà ad un liberismo liberaleggiante. Ridurre il debito pubblico e la pressione fiscale, entrare in Europa e abbattere lo statalismo: questa è l’Italia-che-ho-in-mente, dice Berlusconi. Peccato che, eccetto per lo scudetto del Milan, questa Italia giuliva e canterina rimane lì: nella sua mente. Si tenta di rendere più logica e funzionale la nostra anacronistica Costituzione, ma il referendum del 2006 manda tutto all’aria. Era-una-riforma-tropppo-di-Destra, si dirà.

La Sinistra – o meglio, il centro-sinistra – è invece composta dal PDS diventato DS, da Rifondazione Comunista, e dai rimasugli della sinistra democristiana. Tra querce, ulivi, asini e margherite, più che in una coalizione sembra di essere in un parco faunistico. Nel 2006 alcuni si mettono d’accordo, e fondano il Partito Democratico. Sei democratico, infatti, solo se voti loro: gli eredi dei comunisti che volevano instaurare una dittatura in nome del popolo. Altrimenti sei il solito fascista-cattolico-bigotto-clericale.

Fasi nove e dieci: l’Homo comicus e l’Homo socialis

Foto uno: Matteo Renzi, Ignazio La Russa, Roberto Maroni, Silvio Berlusconi, Beppe Grillo, Pier Luigi Bersani

Foto due: Roberto Speranza, Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni, Giuseppe Conte, Matteo Salvini e Luigi Di Maio

Poi il vento cambia, ancora una volta. Il buga-bunga, la crisi economica e l’acuirsi dei conflitti sociali portano i concetti di Destra e di Sinistra a vestire nuovi panni.

A Sinistra arriva Matteo Renzi, che con il jobs-act pone in essere una riforma liberista di Destra. Propone una riforma costituzionale: presentata come novità, in realtà è il fac-simile di quella tentata da Berlusconi nel 2006, seppur con qualche modifica. La riforma viene approvata, ma al referendum, ancora, vincono i no: Renzi si dimette, e l’Italia perde l’ennesima occasione per adattare ai tempi la sua vecchia ed ingessata divisione dei poteri. Era-troppo-di-Sinistra, si dirà ancora.

Poi Renzi se ne va, e il PD sposta le lancette del suo orologio indietro di qualche decennio. Il loro programma diventa molto semplice: difendere la Costituzione dai fascisti. Ma cosa ci sia da difendere in questa Costituzione al sapore di Repubblica di Weimar, e soprattutto dove stanno ‘sti fantomatici fascisti, ancora non si sa.

A Destra, invece, c’è rabbia, frustrazione, risentimento, causato da crisi economiche e instabilità politiche. Nel giro di pochi anni, il capo d’un partito del Nord diventa il leader più amato d’Italia. Tra selfie e bacioni, gira tutta l’Italia: piazze, mercati, circoli anziani, oratori, sagre di paese e aziende agricole. Va dal popolo, dalle masse, e le masse lo acclamano. Peccato, però, che tra un panino con la salamella e un mojito si dimentica d’andare in ufficio: tanto fumo, e nient’arrosto.

Salvini passa di moda, e viene rimpiazzato dalla Meloni che nel frattempo, nel 2013, ha rifondato Alleanza Nazionale – che era confluita, nel 2008, nel PDL, partito nato dall’alleanza Berlusconi-Fini – chiamandolo Fratelli d’Italia. Una donna, quindi, a capo della nuova Destra: uno schieramento che storicamente ha sempre rappresentato le élites, ora diventa il più apprezzato dai ceti sociali meno abbienti.

Nel frattempo, un comico crea un partito: nessuno gli dà credito, ma nel 2018 ottiene il 32% dei consensi. Fa un governo con la Destra, un governo con la Sinistra, e poi un governo con Destra e Sinistra insieme. Che dire! La morale è sempre quella: fai merenda… con Mattarella.

Destra o Sinistra?

Ma allora: che cos’è Destra? Che cos’è Sinistra? Ed io cosa sono: Destra o Sinistra? Aiutami, spiegami: io non ci capisco nulla. Perché questi termini, in cui molti s’identificano, a me sembrano due calderoni in cui ognuno ci può buttare quello che vuole. Ed essendo due calderoni con dentro tutto, come la Storia mi sembra che insegni, finiscono per non contenere nulla.

Alessandro Frosio

Lascia un commento